ti immagino con le pinne più forti di un pesce tu che nuoti nel mio sangue mentre il mio corpo va contro corrente cercando le parole che non so dire a causa di una paralisi prolungata nel tempo alla lingua.
Respira e siediti sul trono dorato dove tutte le luci sono puntate su di te e le stelle e i raggi e i lampioni e i semafori e le torcie e le fiamme. Incoronati come ti ho insegnato e sputami caffè in bocca così posso finalmente ingoiare l'amarezza del tuo essere e del mio.
Ti immagino come una grossa quercia con foglie verdissime che ricoprono tutto l'oceano, e le navi si incastrano nella verde ragnatela e passano li la notte in mezzo all'umido aspettando il loro messia e ancora ti immagino come una morbida ondata di afa che ti penetra nella pelle e sei così arancione che ho bisogno di guardarti con degli orrendi occhiali da sole.
E va tutto così veloce ed è tutto così incalzante perchè è così che tu mi hai insegnato, ora alza la corona al cielo e guardami in linea diretta negli occhi più bianchi che verdi, guardami e non sbattere le palpebre che sono come una mina antiuomo, guardami.
Ogni volta che ti vedo cadere mi inginocchio e prego e aspetto quel momento finale in cui mi dirai le parole che non so dire.
26/11/09
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