Informazioni personali

La mia foto
Con quello che non sai di me potrei riempirci il Grand Canyon.

28/11/09

travel around the block

quando mi hai presa per le braccia e mi hai incollata su tutta la supeficie della tua pelle fregandotene di tutti gli stronzi presenti. E' stato li quando abbiamo ciondolato come polveri tossiche.

Mi hai presa per mano ed io anche, le nostre spalle si toccavano ed erano perfette. Mi hai portata in un campo di pannocchie e ci siamo fatte strada tra i muri di lucciole che danzavano sopra i nostri capelli d'orati.

26/11/09

Bizarre Love Triangle

ti immagino con le pinne più forti di un pesce tu che nuoti nel mio sangue mentre il mio corpo va contro corrente cercando le parole che non so dire a causa di una paralisi prolungata nel tempo alla lingua.
Respira e siediti sul trono dorato dove tutte le luci sono puntate su di te e le stelle e i raggi e i lampioni e i semafori e le torcie e le fiamme. Incoronati come ti ho insegnato e sputami caffè in bocca così posso finalmente ingoiare l'amarezza del tuo essere e del mio.
Ti immagino come una grossa quercia con foglie verdissime che ricoprono tutto l'oceano, e le navi si incastrano nella verde ragnatela e passano li la notte in mezzo all'umido aspettando il loro messia e ancora ti immagino come una morbida ondata di afa che ti penetra nella pelle e sei così arancione che ho bisogno di guardarti con degli orrendi occhiali da sole.
E va tutto così veloce ed è tutto così incalzante perchè è così che tu mi hai insegnato, ora alza la corona al cielo e guardami in linea diretta negli occhi più bianchi che verdi, guardami e non sbattere le palpebre che sono come una mina antiuomo, guardami.
Ogni volta che ti vedo cadere mi inginocchio e prego e aspetto quel momento finale in cui mi dirai le parole che non so dire.

23/11/09

tanto baciamo quanto ruttiamo

tralasciando il tutto del prima,
ha iniziato a diluviare e io cogliona sotto la pioggia ad aspettare,
nel frattempo mangiavo un panino al prosciutto cotto e bestemmiavo; in quel momento "l'eterea poesia della vita" non era abbastanza simpatica e le orecchie mi fischiavano come treni, allora l'ho mandata a cagare.
Il panino si è incastrato negli spazi appositi del mio corpo e la pioggia fatta a goccie era come un acido, probabilmente arancione ma di sicuro non era all'arancia.
Finchè le scarpe si riempivano di acqua mi sono messa a pensare a quanti anni avevo e che sarebbe stato tutto molto più semplice se ti avessi ruttato in faccia a suo tempo. Se fossi stata un barbaro, ovviamente con la barba, e tu una sottospecie di persona che ama i rutti dei barbari. Dico rutto perchè non so baciare, e poi mi fa schifo, come ruttare.
Con un bacio accumuli terriccio spinato nello stomaco, con un rutto lo spari fuori.

Quando le scarpe si sono riempite d'acqua totalmente, le ho tolte in silenzio e le ho svuotate. Le ho lanciate verso casa tua, a Nord

22/11/09

non ho più dita per contare

ci saranno ancora schegge di dolcezza. Ma (forse) è ora di smetterla
voglio una pelle nuova da annusare

06/11/09

è il Dolore che ti rende vivo

il sig. Dolore ti bussa alla porta. Si presenta con una giacca gessata, un bastone venoso ed una folta barba grigia. "Una figura alquanto instabile e fragile per essere ciò che dice di essere", pensi.
Tu fallo accomodare nella poltrona di tua nonna, all'ingresso. Offrigli un bicchiere ghicciato di soda. Ringrazia il sig. Dolore.

01/11/09

SONO CARNE ANCHE IO