Vorrei scrivere qualcosa di sensato, di obiettivo. Vorrei colpire dritto nel centro, di questa grande storia. Ne la tua, ne la mia, ne la nostra. Perché non appartiene a nessuno, forse è schiava solo di quell’illusione che ha da sempre il nome di Tempo. Storia nata dal nulla dell’erba e morta nel nulla della carne.
Però la tua pelle c’è, quella del tuo viso..
E la mia dov’è?
Persa. Persi in un campo
Facciamoci cullare da questo senso di disperazione, aggrappiamoci alla rete metallica, il freddo ci risveglia. Ci sono tracce di sangue dalla strada al campo. Il vento arriverà e porterà la pioggia. La pioggia si diluirà con il sangue e scorrerà lungo tutta la strada, da qualche parte porterà. Anch’esso si perderà.
Ma forse è proprio questo il centro, perdersi.
(Perdersi come ora, in un mare di stronzate.)
08/04/09
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento