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Con quello che non sai di me potrei riempirci il Grand Canyon.

08/04/09

ristrutturazione

Vorrei che tu prendessi una forbice o un taglierino o delle unghie molto lunghe.
Ora segui i contorni, sono ben definiti, grossi e neri. Affonda il tuo strumento per bene, non può essere così difficile. Mano ferma, ok? Bene, ri-taglia l’insicurezza e trasformala in coriandoli, che è quasi Carnevale.
Ora tocca a me. Vorrei riuscire a spostarti, il vento è a mio sfavore, ma nulla è impossibile. Potrei spostarti un po’ più fuori. No no, non voglio che ti geli, è solo che se rimani li non riesco a camminare bene. Devo sempre accucciarmi ogni volta che passo di li, dalla porta di servizio. Ok. Più in fondo, no aspetta, un po’ più a destra, ancora un po’, ecco si! Perfetto. Ora ti scatto una foto eh, come promemoria, non voglio perderti.
Sarò una persona egoista, ma vorrei anche un aumento. Uno giusto per me.
Hey no aspetta non andare via! Tu! Tu, con la forbice in mano! Guarda qui. Taglia, taglia come credi, sei tu che hai esperienza. Si chiama paura, vorrei che la sfoltissi un po’, non mi piace molto. Stona con le tende. Ah e, dimenticavo, vorrei un po’ di luci. Un po’ di luci, si. Di quelle belle, che mi piacciono.
Oh, si.

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