Un lampione.
Il marciapiede, costeggiato da un aiuola.
Una cancellata enorme e le case e l’asfalto e l’erba.
Un cestino ogni cento metri, pieno, strapieno, non ne può più. Le carte del mc donald e le confezione take away dei cappuccini bollenti. Acqua.
E le coppie di cani e i padroni solitari e i treni velocissimi che confondono gli atomi. Dai finestrini tutto è bianco. e il ferro e il metallo e i tetti di Londra, si, i tetti di Londra.
Ma quale poesia?
Gli Smiths noleggiati telefonicamente dal tuo apparato uditivo.
Ascoltando gli Smiths tra i tetti di Londra. Si, tra i tetti di Londra
15/04/09
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